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Modello ed esempio di contratto di lavoro e formazione

Contratto di apprendistato professionalizzante
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Contratto di apprendistato tecnico, Contratto di apprendistato qualificante, Contratto formativo professionale
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Contratto di apprendistato professionalizzante
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Il contratto di apprendistato professionalizzante (work & training contract in inglese) è una delle forme contrattuali più utilizzate per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Questo strumento unisce un rapporto di lavoro a tempo indeterminato a un percorso formativo personalizzato, con l’obiettivo di far crescere nuove professionalità.

Si tratta di un contratto regolato dal D.Lgs. 81/2015, che stabilisce requisiti, durata e contenuti obbligatori. Per le imprese rappresenta una modalità flessibile di reclutamento, mentre per i lavoratori costituisce un’opportunità concreta di crescita e stabilizzazione.

In questo articolo vedremo cos’è un contratto di apprendistato professionalizzante, quando viene utilizzato, come redigerlo correttamente, quali elementi deve contenere e i consigli pratici per scriverne uno efficace.

Table of Contents

Che cos’è un contratto di apprendistato professionalizzante?

Il contratto di apprendistato professionalizzante è un rapporto di lavoro che unisce formazione e attività lavorativa. È rivolto a giovani dai 18 ai 29 anni e si stipula a tempo indeterminato, ma con una fase iniziale in cui l’obiettivo principale è la formazione.

La caratteristica fondamentale è il piano formativo individuale, allegato al contratto, che definisce competenze da acquisire e modalità con cui verranno trasmesse. Al termine, se l’apprendista ha raggiunto gli obiettivi, il rapporto prosegue come ordinario contratto a tempo indeterminato.

Quando serve un contratto di apprendistato professionalizzante?

1. Inserimento di giovani lavoratori

Il contratto di apprendistato professionalizzante è pensato per agevolare l’ingresso nel mercato del lavoro di giovani che non hanno ancora maturato esperienza professionale significativa. Oltre a garantire un impiego regolare, offre la possibilità di apprendere un mestiere direttamente sul campo, affiancati da tutor o figure senior che trasmettono competenze pratiche e teoriche. Questo meccanismo facilita la transizione dalla formazione scolastica o universitaria al lavoro, creando un ponte tra teoria e pratica e riducendo i tempi di adattamento alle esigenze aziendali.

Consiglio dell’esperto: 

Quando assumi un giovane con questo contratto, definisci da subito obiettivi chiari e misurabili: riduce i tempi di adattamento e semplifica la valutazione finale.

2. Formazione di personale qualificato

Le imprese che necessitano di figure specializzate difficili da reperire sul mercato trovano nell’apprendistato uno strumento strategico. Invece di assumere personale già formato – spesso con costi elevati o scarsa disponibilità – l’azienda può crescere talenti interni, modellandoli secondo le proprie procedure e standard operativi. In questo modo si garantisce non solo la trasmissione delle competenze tecniche, ma anche l’integrazione culturale e organizzativa del lavoratore all’interno del team, favorendo un maggiore senso di appartenenza e una riduzione del turnover.

3. Incentivi e vantaggi economici

Oltre agli aspetti formativi, l’apprendistato viene spesso scelto dalle aziende per i benefici economici che comporta. Le normative italiane prevedono infatti contributi ridotti, agevolazioni fiscali e incentivi all’assunzione che abbassano significativamente il costo del lavoro. Questo rende l’apprendistato un contratto sostenibile anche per le piccole e medie imprese, che possono così investire nella crescita dei giovani senza compromettere il budget. Inoltre, la possibilità di proseguire il rapporto di lavoro a tempo indeterminato al termine del periodo formativo assicura continuità e stabilità, evitando ulteriori costi di selezione e inserimento di nuovo personale.

Come si redige un contratto di apprendistato professionalizzante?

1. Definizione delle parti contrattuali

Un contratto valido deve innanzitutto identificare in modo chiaro e completo i soggetti coinvolti. Oltre ai dati anagrafici del lavoratore (nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale, residenza), è fondamentale riportare i dati legali dell’azienda: denominazione sociale, sede legale, partita IVA e iscrizione al Registro delle Imprese. Non bisogna dimenticare di indicare anche la figura del tutor o referente aziendale, che avrà la responsabilità di seguire l’apprendista durante il percorso formativo. La corretta identificazione delle parti è essenziale per evitare contestazioni future e garantire trasparenza.

Consiglio dell’esperto: 

Indica sempre nel contratto chi sarà il tutor aziendale e quali sono i suoi compiti. La legge prevede un ruolo attivo nella formazione e la sua omissione può rendere il piano poco credibile in caso di verifiche ispettive.

2. Oggetto e mansione

Il contratto deve chiarire quale qualifica o livello professionale il lavoratore andrà a conseguire. Non basta indicare genericamente il ruolo, ma occorre specificare le attività da svolgere, le competenze da sviluppare e il profilo professionale di riferimento. Questa parte deve essere coerente con quanto stabilito dal CCNL applicabile, che definisce i livelli contrattuali e le relative progressioni. Una descrizione precisa non solo tutela il datore di lavoro da interpretazioni ambigue, ma consente anche all’apprendista di avere aspettative realistiche e misurabili sulla crescita professionale.

3. Durata e formazione

La durata di un contratto di apprendistato varia solitamente da due a tre anni, ma può arrivare fino a cinque in alcuni settori come l’artigianato. Oltre alla durata complessiva, il contratto deve illustrare come verrà articolata la formazione: ore interne svolte in azienda sotto la guida del tutor e ore esterne tramite corsi professionali o enti accreditati. È importante indicare chiaramente il numero di ore annue di formazione obbligatoria e gli strumenti utilizzati per verificare i progressi dell’apprendista. In questo modo il percorso risulta tracciabile e conforme alle disposizioni normative.

Consiglio dell’esperto: 

Specifica le ore di formazione interna ed esterna in modo dettagliato. In assenza di un piano ben strutturato, il contratto rischia di essere riqualificato come ordinario rapporto di lavoro, con sanzioni per l’azienda.

4. Retribuzione e diritti

Il trattamento economico deve rispettare le percentuali crescenti stabilite dal CCNL, che prevedono una retribuzione iniziale ridotta e un incremento progressivo fino al raggiungimento del livello pieno al termine dell’apprendistato. Questo meccanismo incentiva la crescita del lavoratore e rende sostenibile l’investimento per l’impresa. Oltre allo stipendio, l’apprendista gode degli stessi diritti previsti per gli altri dipendenti: ferie retribuite, permessi, malattia, copertura previdenziale e assicurativa. È quindi un rapporto che bilancia formazione e lavoro, offrendo tutele reali al lavoratore e certezza contrattuale al datore di lavoro.

Cosa deve contenere un contratto di apprendistato professionalizzante?

Gli elementi essenziali sono:

  • Dati delle parti: informazioni complete del lavoratore e del datore di lavoro.
  • Qualifica e mansione: indicazione del profilo professionale da raggiungere.
  • Durata: periodo minimo e massimo, definito in base al settore.
  • Piano formativo: documento che illustra obiettivi, metodi e tempistiche.
  • Orario di lavoro: proporzione tra attività pratica e ore di formazione.
  • Clausole di recesso: modalità di risoluzione del rapporto in caso di inadempienza.
  • Rinvio al CCNL: esplicito richiamo alle norme collettive applicabili.

Consiglio dell’esperto: 

Oltre agli elementi obbligatori, aggiungi clausole che regolano l’uso di strumenti aziendali e la gestione di eventuali corsi di aggiornamento. Questo previene incomprensioni e garantisce maggiore trasparenza tra le parti.

Consigli pratici per scrivere un contratto di apprendistato professionalizzante

  • Usa un linguaggio semplice e trasparente: Evitare formule troppo tecniche rende il contratto comprensibile a tutte le parti coinvolte, riducendo il rischio di contestazioni future.
  • Cura il piano formativo individuale: Più dettagli inserisci sugli obiettivi, più facile sarà dimostrare la coerenza tra formazione e mansioni svolte. Questo documento è la chiave del contratto e deve essere redatto con attenzione.
  • Rispetta la normativa di riferimento: Oltre al D.Lgs. 81/2015, è fondamentale rispettare i CCNL applicabili, che stabiliscono retribuzioni, durate e specificità settoriali.

Conclusioni

Il contratto di apprendistato professionalizzante è uno strumento strategico che permette alle imprese di formare nuove risorse e ai giovani di entrare nel mondo del lavoro con diritti e tutele.

Per essere valido deve contenere dati completi, durata, piano formativo e riferimenti normativi chiari.

Se redatto correttamente, rappresenta una garanzia per entrambe le parti: il lavoratore cresce professionalmente, l’azienda forma personale qualificato e beneficia di vantaggi economici.

Un modello personalizzato e conforme ti aiuta a risparmiare tempo e ad avere un documento solido e legalmente efficace.

Frequently Asked Questions

Cos’è un contratto di apprendistato professionalizzante?
Chi può stipularlo?
Quanto dura?
Quali vantaggi offre alle aziende?
Contratto di apprendistato professionalizzante
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